I preti a bordo del TITANIC |
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Era il 15 aprile 1912, quando il TITANIC affondò
nelle acque ghiacciate del Nord Atlantico portando con sé oltre 1500
vite. Proclamata ampiamente come inaffondabile, era il più grande
oggetto mobile mai costruito dall'uomo in quell'epoca. Alcune delle persone
più ricche del mondo furono a bordo. La più grande, la più
lussuosa nave conosciuta dall'uomo in quel tempo se n'era andata, ricordando
al mondo la nostra fragilità di esseri umani. Ma l'affondamento del
TITANIC fu più di una tragedia storica, fu la storia
di un eroismo coraggioso e di una fede incrollabile. |
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Il Reverendo Robert James Bateman si imbarcò sul TITANIC
a Southampton diretto in Florida. Viaggiò in seconda classe, con
il biglietto numero 1166, insieme alla cognata Ada E. Hall Balls. Secondo Walter
Lord, il Reverendo Bateman sorvegliò che la signora Ada E. Hall Balls salisse
a bordo della lancia di salvataggio numero 10. Mentre la barca stava per
essere abbassata
in mare, il Reverendo si tolse la sua cravatta e la passò alla cognata
come ricordo. |
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Padre Thomas Roussel Davis Byles,
salì a bordo del TITANIC
diretto a New York dove doveva officiare le nozze del fratello. La mattina
di domenica, del 14 aprile, Padre Byles celebrò la santa messa dapprima
per i passeggeri di seconda classe e successivamente per quelli di terza classe. Dopo che il TITANIC colpì l'iceberg,
Padre Byles si comportò coraggiosamente aiutando i passeggeri di
terza classe a salire sulle scialuppe di salvataggio. Si recò quindi
all'estremità della nave dove ascoltò oltre un centinaio di
confessioni di passeggeri che non riuscirono salire sulle scialuppe di salvataggio.
A Padre Byles parecchie volte venne offerto un posto su una scialuppa di
salvataggio, ma egli rifiutò e conseguentemente affondò con il TITANIC. Il suo corpo non fu mai recuperato. |
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Il Reverendo John Harper
era a bordo del TITANIC
quando salpò da Southampton, per il suo viaggio inaugurale. Mentre molti
passeggeri parlarono e conversarono di operazioni commerciali, acquisti e desideri
materiali, i sopravvissuti riferirono di aver visto il Reverendo Harper, nei
giorni precedenti alla tragedia, vivere come un uomo di fede, pronunciando
parole gentili. La sera del 14 aprile, mentre i passeggeri ballavano o
tentavano la fortuna ai tavoli da gioco, il Reverendo Harper mise sua figlia
Nina a letto. Alle 23:40 il TITANIC urtò l'iceberg: la
nave inaffondabile fu condannata. |
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Il Reverendo Charles Leonard Kirkland, 57 anni, era un ministro presbiteriano di Glasgow, Scozia. Egli si stava recando negli Stati Uniti per far visita a sua sorella. Era accompagnato nel suo viaggio da Frank Hubert Maybery e prenotò un posto come passeggero di seconda classe. Kirkland morì nell'affondamento, il suo corpo, se recuperato, non fu mai identificato. |
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Il Reverendo Joseph Mantvila
era nativo della Lituania. In seguito ad un
soggiorno in Inghilterra, prenotò il viaggio, a Southampton, a
bordo del TITANIC, diretto in Massachusetts. La passeggera
di seconda classe Ellen Toomey dichiarò ai giornalisti dopo il disastro
che sia padre Peruschitz che padre Byles ogni giorno, a bordo il TITANIC,
officiarono delle sante messe. |
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Padre Josef Peruschitz, tedesco di 41 anni, si imbarcò sul TITANIC a Southampton come passeggero di seconda classe (biglietto numero 237393). Padre Peruschitz, uno dei tre sacerdoti cattolici che erano a bordo, concesse l'assoluzione a tutti coloro che stavano per morire, mentre a quelli che entravano nelle scialuppe di salvataggio si rivolse loro con parole commoventi. Anche a Padre Peruschitz fu offerto un posto che rifiutò e morì nell'affondamento. Il suo corpo, se venne recuperato, non fu mai identificato. |
Il Reverendo Ernest Courtenay Carter, 54 anni, si imbarcò sul TITANIC come passeggero di seconda classe in compagnia della moglie Lillian (sopravvissuta), a Southampton (con biglietto numero 244252). Durante il viaggio il Reverendo Carter si buscò un raffreddore; la sera del 14 aprile, presiedette un servizio religioso a circa un centinaio passeggeri di seconda classe nella grande sala da pranzo. Alle ventidue in punto, un cameriere gli servì del caffè ed il Reverendo Carter, alla fine, ringraziò tutti gli intervenuti ed anche al Commissario di bordo per aver concesso l'uso del salone. Lo stesso Commissario di bordo disse che era la prima volta che furono cantati degli inni religiosi su una nave nella serata di domenica. Il Reverendo Carter morì nell'affondamento: il suo corpo, se recuperato, non fu mai identificato. |
Il Reverendo William Lahtinen, 30 anni, era originario della Finlandia. Si era sposato con Anna. Il Reverendo William ed Anna, insieme ad una loro amica Lyyli Karolina Silven, si imbarcarono sul TITANIC a Southampton diretti a Minneapolis. Dopo che il TITANIC urtò l'iceberg, Anna inizialmente fu imbarcata su una scialuppa di salvataggio, ma decise poi di rimanere con suo marito. Lyyli Karolina Silven (sopravvissuta al naufragio), dichiarò che Anna Lahtinen era molto nervosa, mentre William fumava tranquillamente un sigaro. Nessuno dei corpi dei coniugi Lahtinen fu ritrovato. |
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