Le inchieste sul naufragio |
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Chi fu il responsabile del naufragio del TITANIC?
Fu a questo interrogativo che furono incaricate di rispondere due commissioni
d'indagine: le udienze della commissione americana che si prefissero di rispondere
alla domanda "perché?", mentre le udienze della commissione
britannica furono di rispondere alla domanda "come?".
L'inchiesta americana. - Il TITANIC navigò sotto bandiera
britannica, apparteneva ad una compagnia americana, navigò in acque
internazionali ed aveva destinazione New York dove i sopravvissuti erano
sbarcati. Fu su questa base, che si ritenne sufficiente, affinché
il congresso americano avviò un'indagine (risoluzione n° 283
del 17 aprile 1912) con il diritto di citare ad apparire degli argomenti
britannici. Si basò così sulla legge Harter del 1898, ai sensi
della quale una società marittima doveva essere obbligata, in caso
d'incidente o di naufragio, a versare danni ed interessi ai suoi passeggeri
od a coloro aventi diritto se si stabilì che questa società si rese colpevole di difetto o di negligenza.
Il congresso installò dunque una commissione presieduta dal senatore
repubblicano del Michigan William Alden Smith di 53 anni, che raccolse di
tutta fretta sei altri senatori. Tutti questi parlamentari mancarono tuttavia
di conoscenze specifiche in materia di navi e di navigazione commerciale.
Il senatore Smith sperò di provare che la nave aveva operato con negligenza
e fornire così ai suoi elettori americani il diritto di proseguire
e far risarcire i danni dai proprietari del TITANIC.
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L'inchiesta americana. |
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L'indagine cominciò quattro giorni dopo il naufragio, il venerdì
19 aprile 1912, e durò fino al sabato 25 maggio. Le udienze furono
condotte dal senatore Smith che interrogò, senza sosta, la maggioranza
dei testimoni, uno dopo l'altro. Le udienze si svolsero inizialmente nel
East Room quindi, a partire dal 20 aprile, nella Myrtle Room dell'hotel
Waldorf-Astoria, a New York, a causa del gran numero degli spettatori e
dei giornalisti. Ironia della sorte, John Jacob Astor, vittima del naufragio,
era uno dei proprietari di questo grande hotel. La domenica 21 aprile, la
commissione fu trasferita nei locali del senato americano, a Washington,
dove continuarono le udienze. Misure insolite furono adottate per garantire
che i testimoni restassero sul suolo americano.
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L'equipaggio del TITANIC, a New York, attende di
testimoniare.
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Dall'arrivo della Carpathia a New York, i membri
dell'equipaggio sopravvissuti del TITANIC restarono a
bordo del Lapland della Red Star Line, e sperarono di rientrare
per l'Inghilterra a bordo di questa nave, la mattina del sabato 20
aprile. Quel giorno, tuttavia, poca prima della partenza della nave, 29 di
questi ricevettero un ordine di comparizione e furono costretti a restare
negli Stati Uniti. Per una disattenzione, cinque altri non ricevettero
convocazioni e lasciarono New York a bordo del Lapland. Un
ufficiale federale fu inviato a bordo del rimorchiatore Barrett per
intercettare il Lapland a Sandy Hook e recuperare i 5 membri
dell'equipaggio del TITANIC.
Joseph Bruce Ismay fu
anche lui costretto a restare negli Stati Uniti durante l'indagine in
occasione della quale fu destinato a testimoniare. Il giovedì 2 maggio, si imbarcò
finalmente per l'Inghilterra a bordo dell'Adriatic, con i membri
dell'equipaggio del TITANIC trattenuti fino allora,
per quindi raggiungere Liverpool sabato 11 maggio. Martedì 28 maggio
1912, il senatore Smith si rivolse al Senato per presentare un riassunto
delle attività della commissione: "Abbiamo interrogato 82 testimoni
sulle varie fasi della catastrofe, di cui 53 cittadini britannici e 29
cittadini degli Stati Uniti, dirigenti dell'International Mercantile
Marine, tutti gli ufficiali sopravvissuti, cioè quattro in tutto e
34 membri dell'equipaggio. Abbiamo ricevuto la testimonianza di 21
passeggeri di qualsiasi classe e 23 altri testimoni su argomenti legati
alla nostra indagine. Le nostre sessioni si sono tenute a New York ed a
Washington".
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L'inchiesta negli Stati Uniti.
La testimonianza di Joseph Bruce Ismay all'inchiesta negli Stati Uniti.
La testimonianza dell'equipaggio.
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Le prove e le dichiarazioni sotto giuramento
riempirono 1145 pagine. La relazione al Senato del senatore Smith era
lunga 19 pagine e gli allegati rappresentarono 44 altre pagine.
L'indagine costò ai contribuenti americani la somma di 6.600 dollari; la
relazione fece l'elogio del comandante Arthur Henry Rostron della Carpathia
e della sua corsa eroica per salvare i passeggeri del TITANIC
e
trattò dei limiti della radiotelegrafia. Smith condannò il comandante Stanley Lord
del Californian, con parole dure per non avere risposto alle
segnalazioni apparentemente d'emergenza del TITANIC e
ciò diede vita ad anni di discussione.
La condotta del comandante del TITANIC Edward John Smith
fu oggetto di ammonimento rigoroso, la commissione lo ritenne colpevole di
gravi errori per il fatto di non aver tenuto conto alcuno dei messaggi di
molte navi che annunciavano la presenza di iceberg sulla rotta che stava
seguendo, non riducendo in alcun momento ed in alcun modo la velocità della nave, non
dando alcun allarme sulla nave ed adottando le misure di abbandono del
TITANIC soltanto oltre 20 minuti dopo la collisione.
La White Star Line, infine, fu riconosciuta colpevole di non avere
rivelato le notizie del naufragio della nave.
Le raccomandazioni del senatore Smith furono poco numerose, ma di una
portata considerevole. Per le scialuppe di salvataggio: aumento della
capacità, una sede per ogni persona imbarcata; armamento adeguato del
personale di bordo; esercizio di salvataggio obbligatorio per l'equipaggio
ed i passeggeri. Per i radiotelegrafisti: ascolto permanente, persecuzioni
contro le interferenze dei radioamatori; generatori ausiliari e
mantenimento del segreto dei messaggi.
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L'equipaggio del TITANIC in attesa di
testimoniare all'inchiesta britannica. |
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L'inchiesta britannica. - Sebbene appartenendo per contratto ad una
società americana, il TITANIC era una nave immatricolata
in Gran Bretagna, costruita secondo le norme britanniche, e navigava secondo
le regolamentazioni britanniche con un equipaggio britannico. Queste le
basi che autorizzarono la Wreck Commissioner's Court dell'apertura
di una procedura sulla perdita del TITANIC, che fu preparata
dal Board of Trade (Ministero Britannico del Commercio) e firmata il martedì
30 aprile 1912. Fu decisa la creazione di una commissione britannica di
inchiesta che avrebbe dovuto studiare il disastro e prendere atto delle
misure affinché nessun'altra nave britannica non avesse mai
più incontrato una sorte simile. La Commissione di inchiesta fu
presieduta da John Charles Bigham, barone Mersey of Tixteh, chiamato Lord Mersey,
di 71 anni, che allora funse le veci di Commissario ai naufragi. Fu
con una comunicazione che recò data del 23 aprile 1912, e firmata da Robert
Threshire (ministro della Giustizia), che fu investito della sua missione;
i nomi dei cinque assessori nominati per aiutare Lord Mersey furono approvati
dal Ministro degli Interni, lo stesso giorno, 23 aprile.
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Alcune fasi dell'inchiesta britannica.
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L'inchiesta britannica ufficiale sulla catastrofe del TITANIC
si svolse a Londra: iniziò giovedì 2 maggio e proseguì
sino a mercoledì 3 luglio, nel Drill Hall, sala di ripetizioni del
London Scottish Regiment a Buckingham Gâté, non lontano dal
Palazzo di Buckingham, poi al Caxton Hall per gli ultimi due giorni. Durante
questo periodo di 63 giorni che coincisero in parte con quella dello svolgimento
dell'inchiesta americana, la Commissione tenne 36 sedute pubbliche nel corso
delle quali 97 testimoni prestarono giuramento.
Al loro arrivo dagli Stati Uniti a Plymouth, il 29 aprile, i membri dell'equipaggio
del TITANIC furono trasferiti a terra e trattenuti nella
stazione marittima per essere poi interrogati dal Board of Trade. L'avvocato
generale sottomise alla commissione un elenco di ventisei domande alle quali
il personale di bordo del TITANIC doveva rispondere: queste
domande si riferirono essenzialmente alla costruzione, alla navigazione
ed agli avvertimenti ricevuti dal TITANIC, sulla situazione
dei campi di ghiaccio. Un'ultima domanda fu aggiunta: si riferì alla posizione
del Californian.
Determinare la colpevolezza o l'innocenza non costituì l'oggetto della
commissione. Quest'ultima doveva stabilire ciò che fu corretto
e normale e ciò che non lo fu; accettare e fare l'elogio di ciò
che era buono e criticare ciò che non lo fu. Per aiutare alla comprensione
dei dibattimenti, si installò nella sala pubblica:
a) una grande carta marina rappresentante le rotte del Nord Atlantico;
b) un modellino in scala ridotta del TITANIC,
lungo 6 metri, fornito dai Cantieri Harland & Wolff;
c) un piano, a grande scala, che rappresentava un taglio longitudinale di
quasi 12 metri di lunghezza, per comprendere la complessità della
struttura del TITANIC (vedi
"Piano su larga scala
del
TITANIC").
Giovedì 25 aprile, una settimana prima dell'inizio dell'inchiesta,
il Board of Trade ordinò anche una prova delle scialuppe di salvataggio
installate a bordo dell'Olympic. Il 6 maggio, Lord Mersey ed i
suoi assessori si spostarono a Southampton dove ebbe luogo una dimostrazione
di salvataggio sempre effettuata a bordo dell'Olympic, con l'aiuto
dell'imbarcazione di salvataggio numero 9. Tornarono lì il lunedì successivo, 13
maggio.
Il 30 luglio 1912, all'uscita della sua inchiesta, la Commissione scrisse
un rapporto di 74 pagine chiamate comunemente "Rapporto Mersey"
Questo rapporto fu corredato da una serie di allegati che nella sola trascrizione
delle testimonianze fu costituita da ben 25.622 domande e risposte raccolte
in 962 pagine a doppie colonne. L'insieme dell'inchiesta costò ai
contribuenti britannici la somma di 20.213 sterline. La commissione
concluse "che la collisione del TITANIC con l'iceberg
fu dovuta alla velocità eccessiva alla quale la nave navigava; che
una sorveglianza corretta non fu assicurata; che le scialuppe della nave
furono calate correttamente, ma che il personale non fu sufficientemente
preparato; che il piroscafo Californian, avrebbe potuto raggiungere
il TITANIC se avesse tentato di farlo; che la rotta seguita
fu ragionevolmente sicura; che nessuna discriminazione contro i passeggeri
di terza classe a bordo ebbe luogo".
Lord Mersey lodò la condotta generale dei passeggeri e dell'equipaggio,
ma si rammaricò che nessuna delle imbarcazioni, in particolare la
scialuppa numero 1, messa in mare con solamente 12 persone a bordo, non
abbia provato a salvare coloro che stavano annegando. Fece un elogio molto
vivo al Capitano Rostron, comandante della Carpathia. La Commissione
discolpò Joseph Bruce Ismay dalle affermazioni di condotta sconveniente
e lo esonerò di ogni errore. Sebbene ritenne reo il Capitano Edward
John Smith di aver sbagliato a non avere modificato la rotta o rallentato
la velocità, si rifiutò di pronunciare un biasimo. La sentenza
pronunciata raccomandò: "...oltre di compartimenti stagni sulle
navi di alto mare, l'installazione di scialuppe di salvataggio in numero
sufficiente per prendere ogni persona che si trova a bordo ed un migliore
sistema di sorveglianza...". |
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