Già
sulla Carpathia, appena entrata in porto a New York, circolarono voci
che un alto funzionario del TITANIC si era sparato a bordo, nelle
ultime fasi prima del naufragio. Ma, ciò che videro i sopravvissuti
effettivamente fu un suicidio? Durante il corso di questa ricerca, ho potuto
appurare che, se questo episodio realmente accadde, il luogo dove avvenne il
tragico fatto dovette essere senz'altro, come riferirono diversi
testimoni, dal lato di dritta della nave, in prossimità dell'ubicazione
dei canotti di salvataggio A.
Nel
1912, in numerosi affermarono che fosse il Primo Ufficiale William McMaster
Murdoch che si suicidò, sebbene il Secondo Ufficiale Charles Herbert Lightoller sostenne che questi racconti
fossero falsi. Leggendo
e rileggendo note e testimonianze dunque si può addurre, con tutti i crismi
dell'ufficiosità, che il presunto suicida
fosse il primo ufficiale William McMaster Murdoch
fermo restando che diverse, e controverse, affermazioni mi portano alla
conclusione che si trattò semplicemente di un ufficiale non meglio
identificato. Dunque
se un ufficiale si era effettivamente suicidato sul ponte del TITANIC
nelle fasi finali del naufragio, o che tale azione poteva avvenire, non
fu assolutamente certa ed appurata. Almeno, non senza la scoperta di
ulteriori informazioni, le notizie e le testimonianze disponibili non sono
in grado di fornire qualsiasi tesi definitiva in questo senso.
Nel suo libro "La verità sul TITANIC"
stampato nel 1913, il Colonnello Archibald Gracie, scampato al naufragio,
scrisse: "Non ho potuto scoprire mai una testimonianza autentica
concernente il suicidio del Primo Ufficiale Murdoch. Al contrario, Murdoch
era un ufficiale coraggioso ed efficace e nessun motivo serio di suicidio
non può essere avanzato. Compiva pienamente la sua missione nelle
circostanze difficili ed aveva diritto solamente alle lodi ed agli onori.
Durante gli ultimi quindici minuti prima che la nave affondò, Murdoch dava
degli ordini e l'equipaggio che dirigeva provava vanamente a mettere in
acqua un canotto Engelhard. La detonazione di un colpo di pistola, sparato
durante questi momenti, avrebbe attirato certamente la mia attenzione e, più
tardi, quando mi spostai verso la parte posteriore, la distanza non fu
abbastanza grande per impedirmi di sentirlo". Sebbene fosse messo in
dubbio, la testimonianza del Colonnello Gracie sembrò più affidabile e,
come disse, nessuna prova del suicidio di Murdoch fu accertata.
Il Capitano Edward John Smith fu sicuramente il maggiore responsabile della
tragedia del TITANIC: egli sarebbe dovuto andare in pensione
all'arrivo della nave a New York. Il
naufragio del TITANIC sarebbe stata una grossa macchia sulla
sua reputazione. La notte del 15 aprile fu visto per l'ultima volta sul
ponte di comando o addirittura all'interno della timoniera, quando
quest'ultima stava sprofondando negli abissi. Il Capitano Smtih avrebbe
avuto la possibilità di dotarsi di un revolver, in quanto fu proprio lui,
con la collaborazione di Henry Tingle Wilde, a provvedere alla distribuzione
delle armi agli altri colleghi: quindi il Capitano Smith ebbe avuto il
"movente" e l'opportunità di compiere questo estremo gesto.
E proprio il citato Henry Tingle Wilde, il capo ufficiali, potrebbe essere
un altro "indiziato" al suicidio. Il fatto che Wilde aveva perso
tragicamente la moglie e due figli qualche anno prima, e che quindi non
avesse nulla da perdere, protenderebbe ad avvallare questa ipotesi. Il Capo
Ufficiali del TITANIC quella notte fu visto aiutare alla messa in
mare dei canotti C e D e che cercò, sino in ultimo, di aiutare quanti più
passeggeri a mettersi in salvo, a scapito della propria sopravvivenza.
Anche il primo ufficiale William McMaster Murdoch era in possesso, in quella
tragica notte, di un'arma. Poi averla rivolta contro se stesso, come già
riferito, è tutto da provare. Murdoch fu l'uomo direttamente responsabile
della nave al momento della collisione con l'iceberg e solo questo fatto
può aver fatto sentire in colpa un uomo che, però anch'egli, dimostrò
nei momenti successivi grande prova di abnegazione.
Viene anche il sospetto che a togliersi la vita fu il sesto ufficiale James
Paul Moody: questo secondo quanto emerse da una testimonianza rilasciata
durante l'inchiesta americana. Egli collaborò alla messa in mare del
canotto A; non sembra però che avesse in dotazione alcuna arma.
Un ultimo presunto suicida tra gli ufficiali del TITANIC, poteva
essere anche Herbert McElroy, il commissario di bordo. Benché non avesse
alcun motivo apparentemente per togliersi la vita. Quella notte egli operò
ad ammainare il canotto A e il canotto C.
A quale conclusione si può dunque arrivare? A mio parere, tutti gli ufficiali del TITANIC,
quella notte furono degli eroi, abbiano essi salvato o meno la propria vita.
Indipendentemente dalle eventuali carenze ed o mancanze che causarono la
collisione del TITANIC contro l'iceberg, ci sono prove documentate che
questi ufficiali contribuirono, in maniera notevole, alle operazioni di
salvataggio gestendo le operazioni di carico delle persone sulle scialuppe.
Questi funzionari fecero il proprio dovere fino in fondo, quando di più
non si poteva fare.
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