Un'installazione
poco conosciuta è oggetto di questa pagina: la stamperia o tipografia
del TITANIC. Due altri argomenti sono menzionati: il servizio
di stenografia e di dattilografia, così come la pubblicazione dell'Atlantic Daily Bulletin, il bollettino quotidiano di notizie affisse a bordo del TITANIC.
Il TITANIC era certamente fornito di una stamperia a bordo;
sui piani originali, questa stamperia era ubicata sul ponte D, sul lato
di sinistra della nave, giusto appena dietro alla sala da pranzo di
prima classe. Sui progetti successivi, la stamperia era sempre
rappresentata sul lato di sinistra dello stesso
ponte D, ma in una posizione diversa: alla parte posteriore del deposito dei
viveri. Come nel caso già menzionato della camera oscura, non esiste alcuna
fotografia della stamperia del TITANIC, né un inventario
della sua attrezzatura. L'assistente di bordo, tipografo, Albert Mishellany,
52 anni, di origini libanesi, era il responsabile della stamperia;
percepė un salario mensile di 6 sterline. Venne aiutato, nel suo compito, da Ernest Theodore Corben, 27 anni, cosė come il suo responsabile
servė sull'Olympic: il suo salario mensile era di 4 sterline.
Durante il viaggio, Albert Mishellany ed Ernest Theodore Corben stamparono soprattutto gli elenchi di
passeggeri, i menų del Ristorante A' la Carte e delle altre sale da pranzo,
come pure i programmi dei diversi eventi che avrebbero avuto luogo a bordo.
Un'altra parte del loro lavoro consistette nel soddisfare le domande personali
dei passeggeri di prima classe: stampa di inviti a pranzi privati e relativi
menų.
Albert Mishellany ed Ernest Theodore Corben furono tutti e due vittime del naufragio.
I loro corpi, se trovati, non furono mai identificati.
Come nei più grandi hotel a terra, la White Star Line mise a
disposizione dei passeggeri di prima classe un servizio di stenografia e
di dattilografia. Fra i passeggeri di prima classe, si trovavano
numerosi uomini d'affari che desideravano dare alle loro missive un
carattere pių ufficiale del semplice manoscritto. Per la redazione di
tali lettere, dovevano rivolgersi all'ufficio del commissario di bordo
che metteva a loro disposizione uno stenografo ed un dattilografo. Il costo
di questo servizio era di uno scellino per una lettera, oppure di 2,5
penny per un foglio di
cento parole.
Lo stenografo del TITANIC era George Frederick Turner, 32
anni, che percepiva per questo suo lavoro un salario mensile di 4 sterline
e 10 scellini. È probabile che dattilografava lui stesso la posta e che
lo studiolo adibito allo scopo fosse posto sul ponte C, vicino al grande scalone
di prima classe, nell'ufficio del commissario di bordo, Herbert Walter McElroy,
e del suo assistente, Reginald L. Barker, o nell'ufficio informazioni attiguo.
Reginald L.
Barker, Herbert Walter McElroy e George Frederick Turner furono tutte vittime del naufragio. I corpi di
George Frederick Turner
e Reginald L. Barker, se trovati, non furono mai identificati, mentre il cadavere
di Herbert Walter McElroy fu trovato dalla Mackay Bennett ed abbandonato al mare.
Come era uso sulle navi delle grandi linee transatlantiche, i passeggeri di
prima classe del TITANIC beneficiarono della lettura di un
quotidiano di bordo: l'Atlantic Daily Bulletin. È molto probabile
che l'Atlantic Daily Bulletin fosse composto da una parte prestampata a terra,
che comprendeva articoli d'interesse generale ed annunci (il termine di "pubblicità"
non era ancora in uso all'epoca), mentre le notizie ricevute dalla stazione radio della
nave erano in seguito dattilografate. Vi si trovavano così articoli
d'interesse letterario, artistico e scientifico, gli ultimi echi delle mondanità,
un buon numero di annunci, come pure tutte le informazioni ottenute grazie alle
informazioni captate dall'impianto radio a lunga distanza, come le notizie quotidiane,
gli ultimi andamenti della borsa ed i risultati delle corse dei cavalli. Vi
furono senz'altro aggiunti il menù del pranzo del giorno, la distanza
percorsa dal TITANIC ed i nomi delle navi incrociate, come
pure gli eventi previsti a bordo. Ogni notte, era incarico dell'operatore radio
John Jack Phillips riscrivere le informazioni ricevute dalla stazione Marconi.
John Jack Phillips inviava una copia all'ufficio del commissario di bordo, dove
da qui i
bollettini erano dattilografati sia dal commissario di bordo, sia da parte
del suo assistente e sia da parte dello stenografo George Frederick Turner, su un semplice
foglio prestampato: l'Atlantic Daily Bulletin, appunto. Questo bollettino non
fu dunque stampato dalla tipografia di bordo, e non possedeva la forma di un
giornale così come lo conosciamo oggi. Nessuna copia di questa pagina
quotidiana fu preservata al naufragio, non si può dunque
avere un esempio preciso del proprio contenuto.
L'Atlantic Daily Bulletin era affisso ogni notte nella sala fumatori di prima classe
e qui, la mattina, i passeggeri non trascurarono di commentarlo e, in particolare,
di
impegnare scommesse sulla prossima distanza quotidiana percorsa dalla nave.
Si pensa generalmente che l'Atlantic Daily Bulletin fosse distribuito ai passeggeri
di prima classe al momento della loro colazione, che consumavano nelle loro cabine
o nella sala da pranzo. È tuttavia poco probabile che la copia dattilografata
fosse riprodotta in un discreto numero di copie. Benché i ciclostili
esistevano all'epoca, fu poco probabile che il TITANIC
ne fosse stato fornito. Quest'ultima osservazione poggia sul fatto che
non vi fu prova di passeggeri che affermarono di avere ricevuto una copia
personale. |