Tutti, o
quasi, anche attraverso le pagine di questo sito, hanno conosciuto la storia
di Violet Constance Jessop, ma certamente non tutti sanno che un altro
membro dell'equipaggio del TITANIC, ha vissuto un'esperienza più o
meno simile a quella della nostra hostess.
Il fuochista John Arthur Priest, che nacque a Southampton nel 1889, prima di prestare
servizio sul celebre transatlantico, lavorò a bordo della sua gemella
Olympic e si trovò imbarcato su questa nave allorché entrò in
collisione con l'incrociatore HMS Hawke nel 1911.
Quando Priest firmò il contratto per servire il TITANIC, pattuì un
salario mensile di sei sterline e tre scellini.
Il fuochista si salvò dall'affondamento del TITANIC trovando un posto
sulla scialuppa di salvataggio numero 15, una delle poche imbarcazioni ad essere riempite
sino al limite della capienza.
Come la Jessop, anche Priest, quattro anni dopo si trovava a bordo dell'altra
nave della White Star Line, il Britannic, quando questi venne
affondato a seguito del danneggiamento dovuto allo scoppio di una mina con
cui era entrato in collisione.
John Arthur Priest morì, nella sua Southampton, nel 1937 di polmonite. |