Come sappiamo, il TITANIC fu costruito con un doppio
fondo cellulare suddiviso in 16 grandi compartimenti stagni con
15 paratie stagne traversali dislocate in tutta la lunghezza della
nave. Nel disegno riprodotto sopra, le paratie stagne sono classificate
dalla lettera A sino alla lettera O (ho omesso la lettera I, per ragioni
grafiche). Le prime due paratie e le ultime cinque
erano alte fino al ponte D, mentre le otto centrali raggiungevano il ponte
E. Il TITANIC era stato progettato per rimanere a galla con 4
compartimenti stagni completamente allagati, senza che fosse compromessa
la sicurezza della nave. Dal momento che nessuno poteva immaginare una
collisione tale che potesse danneggiare irreversibilmente più di 4
compartimenti, il TITANIC venne soprannominato "unsinkable",
ossia "inaffondabile". |
Dalla sequenza animata di cui sopra, si può notare
come, secondo la progettazione, erano tre i compartimenti a poter essere
completamente inondati senza che la nave rischiasse di affondare. Si noti
che l'unica situazione che poteva essere tollerata era il completo
allagamento di tutte le paratie stagne escluse i compartimenti D ed F in
cui erano allocati rispettivamente i locali caldaie numero 6 e numero 5. Se questi
ultimi due compartimenti stagni non si fossero inondati, il TITANIC, con
tre o quattro compartimenti adiacenti, allagati, non sarebbe stato in
pericolo di affondamento.
Nel corso della British Inquiry, l'archietto navale della Harland &
Wolff, Edward Wilding, presentò un piano sviluppato per mostrare come
i compartimenti del TITANIC avessero imbarcato acqua. Il piano fu
utilizzato esclusivamente per illustrare come la linea di galleggiamento
cambiava in relazione ai compartimenti soggetti ad inondazione e
indicava come anche quando l'acqua avrebbe traboccato dalle paratie stagne
traversali.
La sequenza animata, ci permette di vedere ciò che Edward Wilding
presentò alla Commissione d'Inchiesta britannica.
Condizione iniziale: il TITANIC era nelle condizioni di normale
navigazione, la linea di galleggiamento è contrassegnata dalla linea
continua nera.
Fase 1: qui è mostrato l'allagamento del gavone di prua, compartimento
della nave segnato dal colore blu.
Fase 2: in questa fase si vede,
di colore azzurro, l'inondazione del compartimento numero 1 che, comunque, insieme al gavone di prua totalmente allagato,
non comprometteva il galleggiamento della nave.
Fase 3: oltre all'allagamento del gavone di prua e del compartimento
numero 1, la
fase 3 mostra l'inondazione del compartimento numero 2, contrassegnato dal
colore fucsia. Anche in questo caso, la nave sarebbe rimasta a galla in quanto
l'acqua fu ancora sotto il livello della parte superiore delle paratie che
furono situate lungo il ponte E.
Fase 4: guardando l'animazione si vede che l'acqua raggiunse ormai il
compartimento numero 3, indicato dal colore verde.
Fase 5: in questa sequenza si ha l'allagamento del locale caldaie numero
6, contrassegnato dal colore giallo. Si nota benissimo come l'acqua si estendeva al
di sopra della prima paratia e riempiva le rimanenti altre. Questo
significava che il TITANIC era in serio pericolo e che poteva
eventualmente affondare.
Fase 6: è il momento in cui si verificò l'allagamento del locale caldaie
numero 5, colorato di arancio, e l'acqua cominciava a traboccare nei compartimenti successivi.
Rispetto la linea di galleggiamento adesso la prua è interamente
sott'acqua e l'acqua stessa iniziava ad affiorare sul ponte B.
Fase 7: si verifica l'allagamento del locale caldaie numero 4; adesso la linea di
galleggiamento era approssimativamente parallela alla testa di prua, e
dimostrava di come la poppa era completamente fuori dall'acqua.
Siccome l'allagamento della nave si estendeva sino al locale caldaie numero
6, anche se le paratie stagne fossero state alte sino al ponte D, il TITANIC
non si sarebbe salvato. È vero anche che, sempre secondo le teorie ed i
calcoli presentati da Edward Wilding, se le paratie stagne fossero state
alte sino al ponte C, la nave poteva essere salvata solo a condizione che
l'inondazione non avesse raggiunto il compartimento numero 4.
Una cosa è stata sicuramente assodata: nella fase 7, nessun intervento
tecnico avrebbe permesso al TITANIC di restare a galla. |