All'inizio del XX secolo, i pianoforti di Steinway & Sons riempivano le sale
da concerto, di tutta Europa e parte degli Stati Uniti, in alcuni dei più
memorabili trionfi musicali del loro tempo con i loro suoni brillanti.
Per un beffardo colpo del destino, gli Steinway testimoniarono anche della
più grande tragedia transatlantica quando, il 15 aprile 1912, nel corso del
suo viaggio inaugurale il TITANIC finì nelle acque ghiacciate a sud-est di
Cape Race, Terranova.
Secondo le fonti archivistiche, i numeri seriali di cinque Steinway della fabbrica di Amburgo
furono ordinati, tramite la Steinway & Sons di Londra, e portati a
Belfast. Questi strumenti vennero
spediti tra il 15 marzo e il 12 maggio 1911. Gli strumenti erano destinati
per la prima e per la seconda classe del TITANIC.
Quattro dei cinque pianoforti Steinway del TITANIC furono ordinati "grezzi",
nel senso che sono diventati manufatti artistici dopo essere stati spediti a
Londra, mi ha spiegato David R. Kirkland, amministratore del servizio
clienti presso la Steiway & Sons a Long Island City, New York. Una volta
aggiunti questi tocchi finali, i pianoforti furono messi a bordo solo qualche
giorno prima della partenza del TITANIC da Belfast a ridosso della partenza
ufficiale del 10 aprile dalla città portuale inglese di Southampton.
Tre di questi strumenti furono selezionati per intrattenere i passeggeri della First Class, rappresentavano "l'apice della cultura pianistica del XX secolo", mi
dice l’amica Rebekah Maxner, appassionata ricercatrice, musicista della
Nuova Scozia, la quale nutre un interesse particolare per tutte le cose
legate musicalmente al TITANIC.
Tutti e tre i pianoforti di prima classe dovettero essere "adattati" in
base alle specifiche collocazioni sulla nave. Gli artigiani aggiunsero
ricchi abbellimenti per abbinare gli Steinway agli ambienti lussuosi,
creando dei bei oggetti da apprezzare ed essere allo stesso modo
essere accattivanti per la vista oltre che per il loro suono unico e distinto.
Uno dei pianoforti era situato all'ingresso del Grande Scalone A, mentre
l'altro era posizionato in prossimità della sala da pranzo sul ponte D, "una
vetrina di maestria che spiccava contro le bianche mura giacobine della
Reception Room", afferma Rebekah.
"Il TITANIC", aggiunge Rebekah, "era stato progettato per stupire e quei
pianoforti hanno fatto la loro parte per attrarre esteticamente le grandi
aspettative dei ricchi viaggiatori del mondo contemporaneo".
Rebekah mi ha fatto notare che i luoghi di esibizione dei pianoforti della
prima e della seconda classe erano situati probabilmente in aree in cui la
musica sarebbe stata "trasportata" in tutta la nave.
I pianoforti scelti per la seconda classe erano considerati entrambi
strumenti di eccezionale qualità.
Situato nella hall d'ingresso sul ponte C, uno di questi pianoforti vantava una
eccellente finitura anche per garantire un effetto estetico, per far sì "che la macchia
di legno del piano corrispondesse all'arredamento della sala d'ingresso", mi
dice Rebekah.
L'altro strumento si trovava nel salone da pranzo sul ponte D.
Circa il destino dei cinque Steinway del TITANIC cosa possiamo scrivere?
Sappiamo che quasi sicuramente i pianoforti erano stati fissati saldamente
ai piani della nave. Quando il TITANIC è affondato, le chiavi del
pianoforti, i martelletti e le componenti incernierate probabilmente si
ruppero in quanto fatti di legno.
Anche se le colle si dissolvono e i metalli si corrodono, sul fondo
dell'oceano, in mezzo al relitto, ci sono quasi certamente resti che portano
il nome di Steinway & Sons. E ho motivo di credere che, un giorno, sarà
inevitabile che qualcosa verrà recuperato.
C'è una certezza che però rimane negli oltre cento anni da quando l'iconico
rivestimento di lusso si è posato sul fondo del Nord Atlantico: sin dalla
fondazione dell'azienda, nel 1853, la Steinway & Sons rimane, se non leader
nel realizzare i migliori pianoforti, senz'altro la più conosciuta al mondo. |