Le caldaie del TITANIC esplosero?



 

 


 

Su un noto social network mi viene posto il seguente quesito: "Le caldaie esplosero quando il TITANIC affondò?"
No. Questo è un improbabile malinteso, scaturito da certune voci di testimoni e soprattutto basato sulle testimonianze del marinaio scelto Frank Osman. Il marinaio riferì di aver udito un'esplosione nel momento in cui la nave stava affondando e questa  deflagrazione, secondo lui, fu causata dalla rottura dei bollitori delle caldaie, allorché impattarono con le acque ghiacciate. Osman ricordò che il fumo si era propagato lungo i fumaioli alimentato dalla combustione del carbone.
Comunque Robert Ballard, già nella prima ricognizione al relitto avvenuta nel 1985 (fotografia a colori in alto), trovò che le caldaie erano pressoché integre smentendo di fatto che esse esplosero. Il rumore della detonazione, che sia Osman che altri udirono, non era altro quindi che l'assordante fragore che si verificò nel momento in cui si ebbe il break up, ossia della rottura della nave in due parti, e di tutto ciò che si staccava dalla pavimentazione, caldaie comprese.
E' assai improbabile che le caldaie potessero esplodere a contatto con le gelide acque sebbene questa tesi è stata supportata da diversi sopravissuti. E' assai più concreta l'ipotesi che questa teoria sia da collegarsi con l'uscita del flusso di vapore, cosa questa peraltro già messa in preventivo con l'apertura delle valvole di sicurezza poste sulle caldaie grazie al tempestivo lavoro effettuato dai fuochisti. Mi piace ricordare il sacrificio di questi uomini, i quali coraggiosamente operarono in situazioni di estremo disagio con l'acqua che ormai aveva già raggiunto, se non sommerso, le loro gambe. I macchinisti del TITANIC, secondo quando ha affermato l'ingrassatore Frederick Scott, ebbero pochissimo tempo a disposizione per aprire queste valvole che di fatto provocarono una fuoriuscita di una grande nube di vapore proprio nel frangente in cui venivano eseguite le manovre per calare in mare le prime scialuppe. Questo creò un notevole disagio: le urla delle persone erano pressoché sommerse di fatto dagli assordanti rumori e questo rendeva vano, se non impossibile, qualsiasi dialogo sui ponti della nave.
Lo stesso Col. Archibald Gracie ammise che il rumore delle esplosioni altri non erano che il fragoroso movimento provocato dai macchinari e dai mobili che stavano cadendo lungo la nave e che sbattevano contro le paratie della medesima. Anche il passeggero Lawrence Beesley concordò con Gracie e ci ha lasciato testimonianza, nel suo libro The Loss of the TITANIC, in cui attribuiva i forti trambusti alla rottura dei macchinari, descrivendo il rumore come un qualcosa di decisamente assordante. Ed aggiunse anch'egli che ci fu un fragore che erroneamente molte persone hanno descritto come un'esplosione. "Dapprima ci furono gemiti, urla, urti, e solo successivamente ecco un boato simile ad un'esplosione, che durò per alcuni secondi, 15 o forse 20… era come se tutte le cose, di un certo peso, fossero scaraventate giù dal piano superiore di una casa", scrisse Beesley.
 


 
  
   

 

Però l'ipotesi di esplosioni a bordo del TITANIC tornano allorché si legge quanto dichiarò Mr. John Pillsbury Snyder, un giovane passeggero di prima classe che stava tornando in America con la moglie (i due erano in viaggio di nozze). L'uomo riferì che, dalla scialuppa che lo aveva accolto, poteva vedere chiaramente il ponte e, quando si trovava ad una distanza considerevole dalla nave, ci fu una forte esplosione, seguita subito da altre due però non così forti. Con la prima esplosione Mr. Snyder ha detto che la nave si era come "gonfiata" e la luce delle stelle luminose di quella notte gli avevano permesso di vedere chiaramente la prua del TITANIC sommersa dall'acqua, la poppa sollevata in cielo, e due eliche che "luccicavano" sopra il livello del mare.


 

 
Tutti i testi nel sito www.titanicdiclaudiobossi.com sono di proprietà intellettuale di claudio bossi. Non è permesso a terzi copiare, modificare, ripubblicare o comunque sfruttare i sopraccitati testi del sito senza preventiva autorizzazione scritta da parte di claudio bossi.
 

TITANIC di claudio bossi - TORNA ALLA HOME PAGE