Le ipotesi di un complotto



Alle 23:40 del 14 aprile 1912, al largo di Terranova, un iceberg aprì la fiancata del TITANIC in sei punti, aprendo degli squarci in sei compartimenti stagni. La nave impiegherà allora due ore e trenta ad affondare.
Parecchie domande restano ancora oggi con risposte alquanto evasive sulle circostanze del naufragio, sugli stati di servizio del Capitano, sulle prove che sparirono e sui testimoni che tacquero.
Il Capitano Edward John Smith era l'ufficiale più noto della compagnia White Star Line ed i suoi incidenti per eccesso di velocità furono numerosi. Allora perché si è sostenuto che questo signore fosse un asso della navigazione? Poco prima della partenza, un incendio covava nel deposito a carbone per una settimana. Perché il Capitano Smith non disse niente?
Sempre il Capitano Smith aumentò la velocità della nave dopo aver appreso la presenza di ghiaccio sulla rotta: per quale ragione adottò un atteggiamento contrario alla logica?
I binocoli delle vedette, essenziali per prevenire le collisioni, erano scomparsi. Questa scomparsa fu dovuta solo alla sfortuna?
55 passeggeri, tra cui il principale armatore della White Star Line, John Pierpont Morgan, annullarono il loro viaggio sul TITANIC. Felice intuizione o premeditazione?
Una nave presente sui luoghi del dramma (la famosa nave del mistero), non portò soccorso ai naufraghi. Per quali ragioni?
Ad alcuni di questi quesiti rimando una mia personale risposta ad altre pagine del sito. Qui, però, vorrei solo sottolineare un paio di cose inquietanti ed ancora oggi non del tutto chiarite.
L'armatore americano, John Pierpont Morgan, architettò una frode gigantesca? Di certo, l'anno prima, Morgan subì un grosso rovescio finanziario.
Le inchieste, americana ed inglese, che furono state fatte sul naufragio, furono poi sigillate: degli elementi, come il misterioso squarcio presso la sala comando che poteva essere stato provocato da un'esplosione, non furono mai menzionati.
Robert Ballard, che era il responsabile della squadra americana che ha condotto la prima esplorazione al relitto, nel 1986, notò che le disposizioni interne non corrispondevano a quelle previste sui piani. Questi piani erano spariti misteriosamente dall'ufficio della compagnia marittima White Star Line.
Sono questi elementi sufficienti che fanno dire che la nave che colò a picco quella notte non fu il TITANIC, ma l'Olympic, sua gemella?
A questo proposito dell'Olympic si può affermare fu obbligato a restare al molo dopo avere subito un'avaria che l'assicurazione non copriva. E nel marzo del 1912 le due navi si videro, fianco a fianco, a Belfast. Fu allora facile cambiare il numero d'immatricolazione, le stoviglie, l'argenteria e la biancheria. Sarebbe allora l'Olympic che prese il mare e che affondò, vittima della collisione con un iceberg ed aiutata da una piccola esplosione: i passeggeri sarebbero stati recuperati dalle navi che incrociarono nei dintorni e la White Star Line avrebbe potuto intascare il favoloso premio assicurativo?
L'incidente ebbe luogo troppo presto e molto prima della zona dove delle navi sarebbero potute venire in aiuto ai passeggeri.
E che dire di questa "strana" mail che mi è pervenuta un po' di tempo fa?


 


 

Una cosa è certa: TITANIC è sinonimo di mistero, tuttavia io resto dell'avviso che il relitto in fondo all'Oceano è quello del TITANIC e non della sua nave gemella.


 
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