Una affascinante lettera
(sopra in immagine), composta da quattro facciate e macchiate d’acqua,
recuperata dal corpo dell'assistente alla persona più controversa che
viaggiava a bordo del TITANIC, è emersa in tempi recenti.
E' una lettera che William Henry Harrison scrisse a casa alla moglie,
lamentandosi delle condizioni di lavoro alle dipendenze del presidente della
White Star Line, Joseph Bruce Ismay.
La missiva è stata scritta a bordo della nave, su carta intestata White Star
Line, ed è stata spedita da Queenstown. Essa rappresenta un superbo archivio
documentario e offre contenuti eccezionali.
Scrivendo da bordo del TITANIC, quel 10 aprile, Harrison segretario
personale del presidente della White Star Line, riferiva di come era "stufo"
di passare ore a scrivere lettere per il signor Ismay e ambiva a un lavoro a
terra in futuro; descrisse anche la nave stessa e menzionò persino come il
TITANIC abbia subito alcuni miglioramenti rispetto alla sua nave
gemella, Olympic.
E' sbucato poi anche un telegramma (sotto in immagine) particolarmente
interessante inviato dallo stesso Ismay alla signora Ann, vedova di
Harrison, quattro giorni dopo il disastro. |
Ismay, che non si era mai
ripreso dal disastro ed era entrato in una spirale di depressione, esprimeva
quasi un senso di colpa dall'essersi salvato. Nel telegramma l'uomo
esprimeva alla vedova la sua "sincera simpatia", aggiungendo inoltre che "le
parole non riescono ad esprimere il mio dolore per la tua terribile perdita.
Sono sopraffatto da questa spaventosa calamità."
William Harrison, 45 anni (essendo nato nel 1866), originario di
Wallasey, nel Cheshire, morì insieme ad altre 1.517 persone nel naufragio.
Il suo corpo fu recuperato (n. 110) dall'acqua giorni dopo dal Mackay
Bennett e sepolto ad Halifax. |