Anche questa è una di
quelle storie mai raccontate così diffusamente: un altro capitolo della saga
infinita del TITANIC e delle persone che perirono quando affondò il
15 aprile 1912. Qualcosa di affascinante, anche triste per certi versi, di
qualsiasi cosa avremmo potuto immaginare.
Il 10 aprile 1912 quando a mezzogiorno il TITANIC partì da
Southampton tra i passeggeri c’erano anche la bellissima modella parigina
Henriette Virginie Yvois, 22 anni, e il suo amante, un regista americano di 44 anni
William H. Harbeck. È opinione diffusa che quest’ultimo abbia riferito ad
altri passeggeri che la donna fosse sua moglie.
Ma chi era William H. Harbeck e perché mi interessa di lui? |
Harbeck era un cineasta di
primo piano all'inizio del secolo scorso, fu il primo direttore della
fotografia ad arrivare filmare il terremoto di San Francisco nel 1906. Da
viaggiatore accanito aveva girato parecchio, ovunque l'opportunità lo
portasse: le sue immagini di cowboy e rodeo venivano mostrate fino a Londra,
Parigi, Bruxelles, Berlino e Mosca. Fu anche il primo a girare scene del
vasto deserto dell'Alaska.
In quel 1912 si trovava in Europa per promuovere il suo lavoro, poi
quell’aprile si imbarcò in seconda classe sul TITANIC per tornarsene
a casa.
Ma quello che pochi sanno è che questo cameraman errante aveva sottoscritto
uno dei più grandi incarichi di questo secolo passato: le riprese del
viaggio inaugurale del TITANIC.
Lo si scopre leggendo le cronache del San Francisco Examiner,
pubblicate due settimane dopo l'affondamento del transatlantico. L'articolo
diceva che Harbeck era stato incaricato dalla White Star Line di filmare il
TITANIC dal momento in cui lasciò il molo inglese, fino al suo arrivo
una settimana dopo a New York. Probabilmente non c'è modo di verificare se
esistesse un contratto scritto tra Harbeck e la compagnia navale, ma,
secondo la pubblicazione Moving Picture News, l'uomo aveva firmato un
contratto, da 10.000 dollari, per produrre filmati del viaggio inaugurale
del TITANIC.
Comunque il noto Lawrence Beesley descrisse nel suo libro un "fotografo
cinematografo americano, impegnato a bordo a riprendere immagini in
movimento delle attività di bordo". Beesley ha anche scritto che,
riferendosi al "mancato incidente" con il New York, il cineasta "ha
seguito l'intera scena con occhi ansiosi, girando la maniglia della sua
macchina fotografica con il più evidente piacere mentre registrava
quell'evento inaspettato". Il passeggero inglese ha citato una "donna
francese" che era sempre con il cameraman mentre questi filmava.
Di quei quattro giorni di viaggi, i sopravvissuti ricordano di avere visto
più volte William e Henriette giocare a carte.
Sia la bella Mme Yvois e che Harbeck non arrivarono alle scialuppe di
salvataggio. E qualunque filmato il regista abbia immortalato dell'evento,
questo adesso si trova nelle profondità dell'Oceano Atlantico.
Otto giorni dopo, quando il suo corpo (n.° 35) fu recuperato dal Mackay
Bennett a galleggiare nelle acque ghiacciate e avvolto in un giubbotto
di salvataggio, Harbeck reggeva in mano una borsa da donna con dentro la sua
fede nuziale. Nelle sue tasche furono trovati assegni, soldi, gioielli, una
dentiera e una tessera sindacale cinematografica. Nessuna traccia invece dei
filmati ripresi dall'uomo fu mai trovato. Se i suoi film fossero stati
salvati, avrebbero certamente offerto una dimensione completamente nuova del
TITANIC.
Il corpo di William H. Harbeck fu inviato a Toledo, sua città natale, e
sepolto con una semplice iscrizione sulla lapide: "Vittima del TITANIC". |