Spesso lontano dalla moglie per
motivi di lavoro, Benjamin Guggenheim aveva un appartamento a Parigi, e
stava tornando a New
York da lì, quando si imbarcò sul TITANIC, a Cherbourg nel
tardo pomeriggio del 10 aprile
1912, accompagnato dalla sua amante, una cantante francese di nome
"Ninette" Pauline Léontine Aubart (a sua volta accompagnata dalla
cameriera personale Emma Sagesser). Guggenheim era seguito anche dal suo
cameriere personale Victor Giglio e dal suo autista René Pernot.
Guggenheim e Giglio occuparono la suite B82 mentre la Aubart e la
Sagesser avevano la suite B35; Pernot occupò, invece, una cabina di seconda
classe. Guggenheim originariamente aveva prenotato il viaggio di ritorno negli States sul
Lusitania, ma visto che il viaggio su quella nave fu annullato
per effettuare delle riparazioni allo scafo, invece di prendere la nave
sostitutiva, il Carmania, Guggenheim decise di ritornare a New York con
il viaggio inaugurale del TITANIC, la nuova nave della White Star Line.
Benjamin Guggenheim ed il suo domestico erano già coricati quando
vennero
svegliati dal rumore dell'urto con l'iceberg. La Sagesser ricordò, dopo la tragedia, che Guggenheim si riferì al suo cameriere dicendogli:
"Non importa, gli iceberg! Che cos'è un iceberg?". Guggenheim fu persuaso
a risvegliarsi ed ad abbigliarsi; il cameriere del TITANIC, addetto alle
camere, Etches Henry Samuel, lo aiutò ad indossare un maglione pesante con il salvagente.
Dopo che il TITANIC incominciava ad affondare, giunse la notizia
che vi erano imbarcazioni di salvataggio solo per la metà del numero dei passeggeri: la Aubart e la sua cameriera entrarono nella scialuppa di
salvataggio numero 9. Guggenheim si rivolse alla cameriera in tedesco,
dicendo: "Ci rivedremo presto! E' solo una riparazione. Domani il
TITANIC sarà di nuovo in navigazione".
Rendendosi conto che la situazione era molto grave e di fronte ad una
morte certa, e solamente dopo essersi assicurato che la signora Aubart e
la sua cameriera, furono al sicuro su di una scialuppa, ed aver assistito altre
donne e bambini ad entrare nelle barche di salvataggio, Benjamin
Guggenheim ed il suo cameriere restituirono i propri giubbotti di
salvataggio ad un ufficiale del TITANIC quindi si recarono nella
propria cabina
per vestirsi con formali abiti da sera.
Benjamin Guggenheim passò alla storia per un'osservazione. Mentre la
nave era sul punto di affondare disse: "Abbiamo indossato i nostri
vestiti migliori, e siamo pronti ad andare giù come signori". Guggenheim chiese successivamente ad un membro dell'equipaggio di
recapitare un messaggio a sua moglie Florette. "Se dovesse accadermi
qualcosa, dite a mia moglie a New York che ho fatto del mio meglio per
fare il mio dovere."
La notte del 15 aprile 1912, Benjamin Guggenheim ed il suo cameriere
sedettero sulle sedie, sorseggiando brandy e fumando sigari, mentre
il TITANIC affondava.
I corpi di Benjamin Guggenheim, del suo cameriere Victor Giglio e del
suo autista René Pernot, se furono recuperati, non furono mai
identificati.
Nel suo testamento, Guggenheim dispose un terzo del suo patrimonio a sua
moglie Florette e due terzi per le sue tre figlie, dopo aver fatto circa
115.000 dollari in donazioni. |
Pauline Léontine Aubart ed Emma
Sagesser furono raccolte dalla Carpathia.
La figlioccia di "Ninette" Pauline Léontine Aubart
(deceduta nel 1964), Annie Panier Eliet,
recentemente ha fatto incidere sulla sua tomba le parole "Superstite del
TITANIC" (vedi fotografia sopra). A mia conoscenza, è l'unica superstite del naufragio
del TITANIC sepolta
in un cimitero di Parigi, e più esattamente al cimitero di Saint Vincent de Montmartre. |