La famiglia Rice




 

Nella fotografia qui sopra una madre ed i suoi cinque figli che perirono nel disastro del TITANIC: al centro Margaret Norton Rice vedova irlandese di 39 anni, con in braccio il piccolo Eugene (2 anni); Albert (10) a sinistra in alto; George (8) a destra in alto. Poi vediamo in basso a sinistra Eric (7) ed infine Arthur (4) in basso a destra. Tutti morti quando il TITANIC affondò nel Nord Atlantico nel mese di aprile del 1912. L'istantanea, di quasi cent'anni fa, è stata conservata dalla famiglia della donna e tramandata attraverso le generazioni; nell'immagine color seppia, preservata come "ricordo struggente", si nota che uno dei ragazzi è vestito in abito da marinaio dell'epoca edoardiana.
Originaria di Athlone, Co Westmeath, Irlanda centrale, la signora Rice probabilmente commissionò la fotografia ad un fotografo locale, forse come un ricordo per i parenti prima che lei ed i suoi figli partissero per quella che auspicarono una vita migliore in America.
La signora Rice nacque il 6 ottobre 1872, in giovane età, quando i suoi genitori vi emigrarono, si trasferì in Canada. All'età di 19 anni sposò William Rice: i due vissero a Montreal. Nel 1909, si spostarono a Spokane, nello stato di Washington, negli Stati Uniti ma, poco dopo, il marito morì in un incidente ferroviario. La vedova signora Rice l'anno seguente, decise allora di tornare a casa, in Irlanda.
Margaret lavorò come governante, tuttavia nel 1912 aveva fissato di tornare negli Stati Uniti ed a Queenstown prenotò sul TITANIC, per sé e per i suoi figli, una cabina di terza classe pagando 29 sterline e 2 scellini e 6 pence: biglietto numero 382652. Margaret Rice i suoi cinque piccoli, come detto, non sopravvissero, solo il corpo di lei fu recuperato nelle gelide acque dell'oceano dalla nave Mackay Bennett: le fu assegnato il numero dodici.
La vita a bordo del TITANIC, la nuova nave della White Star, anche se la Margaret e la sua famiglia furono in terza classe, fu confortevole ed all'altezza del lusso del transatlantico. Il cibo servito era buono e vario; i bambini in terza classe avrebbero avuto un sacco di attività da fare e luoghi da esplorare a bordo dell'enorme nave. Da quel giovedì, 11 aprile giorno dell'imbarco da Queenstown, e per i prossimi tre giorni, avrebbero goduto il viaggio. Nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare l'orrore che stava per accadere pochi giorni più tardi: alle 23:40 della domenica sera, quando il TITANIC colpì l'iceberg.
Ai passeggeri di terza classe fu detto che c'era niente di cui preoccuparsi e di stare nelle loro cabine. Quando chiesero cosa fosse successo l'equipaggio della nave spiegò loro che c'era un problema piccolo ed il TITANIC sarebbe ripartito al più presto. In questa fase iniziale la maggior parte dei passeggeri tornarono alle loro cabine fiduciosi nelle notizie che avevano appena ascoltato.
I passeggeri della terza classe, allorché scoprirono la cruda realtà delle cose, cercarono di fuggire salendo ai ponti superiori ma furono affrontati dagli steward che si rifiutarono di lasciarli passare. Le classi inferiori dovettero cedere alle classi superiori in ogni aspetto della vita.
Venne anche loro riferito che non vi era motivo di farsi prendere dal panico poiché ci sarebbe stato un sacco di tempo per arrivare al scialuppe di salvataggio. Nessuno dei membri dell'equipaggio informò i passeggeri di terza classe che non c'erano abbastanza scialuppe di salvataggio a bordo del TITANIC per salvare tutti!
Essi presto videro da soli che la nave affondava velocemente e che la loro situazione stava diventando molto pericolosa. Questo perché nelle cabine di terza classe e nelle aree comuni del ponte inferiore della nave il livello dell'acqua, da quando ebbe luogo la collisione, era costantemente in aumento.
Da lì a poco arrivò l'ordine del Capitano Smith di aprire le barriere tra la prima e la seconda classe e che i rispettivi passeggeri avrebbero potuto accedere sul ponte per salire sulle scialuppe di salvataggio. I passeggeri di seconda classe vennero autorizzati a passare attraverso le aree di prima classe per arrivare alla scialuppe di salvataggio.
I passeggeri di terza classe, il cui totale ammontava a più della metà dei passeggeri a bordo del TITANIC, avrebbero ancora dovuto aspettare. Essi cominciarono ad arrabbiarsi e divennero prepotenti verso gli steward che bloccavano loro l'accesso ponti superiori della nave e bloccando di fatto le porte e le barriere nei corridoi della classe terza classe. Vi furono oltre 800 passeggeri di terza classe che si trovavano in quella terribile situazione nelle ore che portarono all'affondamento del TITANIC.
Si può supporre che Margaret Rice, con i cinque piccoli, non ricevette alcun aiuto per arrivare alla sicurezza dei ponti superiori.
Vi fu il racconto di una testimone, un'altra passeggera di terza classe Bertha Mulvihill, la quale vide Margaret Rice quella notte. Secondo Bertha, Margaret era seduta in un corridoio e tratteneva in grembo il figlio più piccolo Eugene, ed i suoi altri quattro fanciulli furono tutti raccolti intorno a lei.
Il corpo di Margaret, come accennato, fu recuperato e successivamente identificato grazie ad una scatola di compresse: la confezione recava che fu acquistata in una farmacia di Athlone il 9 aprile 1912.


 


 

Margaret Rice fu sepolta, vedi foto sopra, venerdì 3 maggio 1912 presso il Mount Olivet Catholic Cemetery di Halifax.
Il 7 luglio 1998 una lapide è stata inaugurata a Queenstown, ora chiamata Cobh, in memoria di tutti quei passeggeri che lasciarono il porto irlandese in quel giorno del mese d'aprile 1912 e che morirono sul TITANIC. L'immagine in bronzo sulla pietra mostra alcuni degli immigrati irlandesi su due piccole imbarcazioni, così come furono traghettati verso il TITANIC. Anche Margaret Rice ed i suoi cinque figli sono raffigurati sul monumento.
Il 15 aprile 2009 fu eretto un monumento nel cimitero di Spokane al Memorial Gardens Fairmount. Questo memoriale fu eretto per commemorare la morte di Margaret Rice e dei figli, ma anche la morte di tre altri residenti da Spokane che perirono sul TITANIC in quella tragica notte. E per una strana coincidenza, queste altre tre persone furono collegate al marito di Margaret, William Rice.
John Henry Chapman, anch'egli giovane immigrato irlandese, lavorava al cimitero Spokane e quando William Rice morì fu proprio lui a scavargli la fossa. John fu fidanzato con Sarah Elizabeth Lawry, che all'epoca si trovava ancora in Irlanda. John tornò ed i due si sposarono. Si imbarcarono sul TITANIC perché volevano stabilirsi definitivamente a Spokane.
Il viaggio fu anche la loro luna di miele ed essi acquistarono biglietti di seconda classe. Sia John che Sarah, morirono quella notte. Solo il corpo di John fu recuperato e sepolto al Fairview Cemetery di
Halifax.
Un altro legame legato ai Rice fu dato da Charles Melville Hays: egli era il direttore del Grand Trunk Railway, la società per cui William Rice aveva prestato servizio. Charles Hays e la sua famiglia vissero a Spokane; il manager era solito a recarsi in Inghilterra per affari e quella volta sia moglie Clara, sia la figlia Orian con il marito Thornton Davidson, lo accompagnarono nel viaggio. Tutti e quattro fecero ritorno a Spokane e si imbarcarono, come passeggeri di prima classe, sul TITANIC. Charles M. Hays ed il genero morirono quella notte, le due donne sopravvissero. Il corpo dell'uomo d'affari fu recuperato, identificato e fu sepolto al Mount Royal Cemetery di Montreal; quello di Thornton Davidson, se recuperato, non fu identificato.
Il monumento al TITANIC presso Memorial Fairmount Park, e che vediamo nella fotografia qui sotto, fu costruito giusto dietro la tomba di William Rice. La parte anteriore del mausoleo, spiega in forma scritta scolpita nel granito il collegamento con la città e l'affondamento del TITANIC: l'immagine di Margaret Rice ed i suoi figli che vi è sul monumento a Cobh, è riprodotta anche qui.


 
 

 
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