Espressioni religiose
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Nel 1912 ci furono numerose testimonianze che affermarono
che se i musicisti del
TITANIC hanno interpretato negli ultimi momenti l'inno Nearer, My Good, To
Thee, è altrettanto probabile che uno degli ultimi brani suonati fu un
valzer lento molto conosciuto all'epoca: Songe d'automne. |
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Algernon Henry Wilson Barkworth |
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Presente sul ponte imbarcazioni, poco tempo prima del naufragio, il
passeggero di prima classe Algernon Henry Wilson Barkworth, un magistrato
inglese sopra in immagine, ha portato testimonianza che i musicisti avevano
posato i loro strumenti e si erano mescolati tra la folla proprio quando
l'inclinazione della nave non consentiva più loro di eseguire alcun brano.
Nel 1912 l'espressione del sentimento religioso era assai sentita e diffusa
tra la gente sia essa stata di credo protestante sia cattolico. Per esempio,
allorché mise nero su bianco le sue memorie nel 1935, il secondo ufficiale
del TITANIC Charles Lightoller, notoriamente riconosciuto di fede
protestante, non esitò a scrivere, evocando il momento della collisione, che
si era raccolto nella sua cuccetta riflettendo sui suoi peccati.
Sfogliando i giornali dell'epoca si viene a conoscenza che negli Stati Uniti
tutti i servizi protestanti, celebrati alla memoria delle vittime del
naufragio del TITANIC, iniziarono con il Nearer, My God, To Thee.
Nei
diversi sermoni recitati, quasi tutti i predicatori espressero opinione che
l'Uomo aveva questa volta troppo preteso da lui medesimo ed, in qualche
caso, qualche sacerdote aggiunse che "un Dio misericordioso aveva colto
l'occasione per mostrarsi, … e che il Cristo è la sola nave che non può
affondare: nessun iceberg e nessuna tempesta potrebbe sopraffarla".
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Appena quattro giorni dopo che il TITANIC era affondato, il 19 aprile 1912
l'attenzione si rivolse alla cattedrale di St. Paul di Londra, dove svolse
un servizio commemorativo.
Una cerimonia imponente: la chiesa era gremita all'inverosimile e furono
migliaia di persone che erano fuori in strada: la fotografia appena sopra
rende perfettamente l'idea.
Vi fu la partecipazione di
autorità civili e di un'eccezionale orchestra composta da oltre 500 musicisti.
L'inno finale fu "Eternal Father, Strong to Save" (Padre Onnipotente, forte
da salvare), il versetto si concluse con:
"Oh hear us when we cry to Thee,
For those in peril on the sea."
("Oh ascoltaci quando noi gridiamo a te Dio,
Per quelli in pericolo sul mare.")
Dagli archivi della cattedrale di St. Paul, posso condividere l'ordine di
servizio di quel giorno:
clicca qui.
Vicario di quella chiesa era il pastore Stuart Holden. Il reverendo doveva
imbarcarsi anch'egli sul TITANIC per recarsi in America onde partecipare ad
un congresso: per sua fortuna, la moglie si ammalò il giorno prima che il
TITANIC sarebbe salpato, costringendolo ad annullare il suo viaggio.
Staurt
Holden conservò il suo biglietto, sopra la scrivania, fino alla sua morte
avvenuta nel 1934. |
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Rev.
Staurt Holden e il suo biglietto |
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All'inizio di maggio, numerose cerimonie religiose furono celebrate
anche ad
Halifax, in Nuova Scozia, Canada, dove notoriamente vennero seppelliti i
corpi di centinaia di vittime della tragedia.
Il 1° maggio una funzione si tenne nella cattedrale anglicana di All Saints, sotto
raffigurata in
una cartolina retrodatata, ed un'altra nella sinagoga di Starr Street.
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Due giorni dopo servizi funerari si svolsero
nella basilica cattolica di Sant Mary.
Un servizio fu celebrato il 3
maggio nella St. George's Church ed a Brunswick nella Methodist Church:
qui il pulpito era stato drappeggiato di viola e di nero ed il tempio
decorato di garofani rosa e bianchi offerti da Mrs. Rood, vedova di una
vittima americana, l'uomo d'affari Hugh Rood. La fanfara del Regiment
Royal Canadien interpretò una marcia funebre ed il Nearer, My God, To Thee.
Il rettore del collegio metodista pronunciò quello che sembrava essere, a
posteriori, il più sublime degli elogi alla memoria delle vittime del
TITANIC. In sintesi il suo discorso, ripreso poi dai principali quotidiani,
riferiva che "è appropriato che le parole che noi pronunciamo siano poca
cosa per rendere omaggio a questi uomini dei quali le loro gesta sono
state più eloquenti delle parole per descriverle. Adesso essi riposano
per noi, sotto il mormorio dei pini e degli abeti, ma la loro storia
sarà ricordata ai nostri ragazzi ed ai ragazzi dei nostri ragazzi".
A Southampton in una cerimonia, svoltasi all'aperto, intervennero ben 50
mila persone. Altre cerimonie ebbero luogo a New York ed una messa fu
celebrata anche a Parigi nella chiesa della Madeleine. Un dettaglio: in
Francia mi informa l'amico Olivier Mendez, nel corso delle settimane successive al disastro, vennero
vendute qualcosa come 50mila copie del cantico Nearer, My God, To Thee.
A Washington un pastore presbiteriano, tale Wallace, si chiedeva perché
Dio avesse permesso che un tale disastro accadesse e si diede la
risposta seguente: "Da quando viene stabilita una legge, Dio la applica.
Dio aveva amato Paolo ma non aveva fermato la mano del boia. Egli ama i
martiri ma non aveva estinto le fiamme che li annientavano. Bisogna dire
con grande riverenza che se Gesù, Dio incarnato, si trovava su questa
nave, mentre affondava, egli sarebbe perito con tutti. Bisogna biasimare
la follia umana; Dio non avrebbe fatto deviare l'iceberg dalla sua
traiettoria, ma lo avrebbe evitato per un pelo, per la paura del
disastro che ne sarebbe accaduto". |
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