Di chi la colpa?


 



Le notizie del disastro e delle spaventose perdite umane fecero presto il giro del mondo. Quando la Carpathia attraccò nel porto di New York, con il suo carico di sopravvissuti, fu accolta da più di trentamila parenti e curiosi. Sembrava a tutti impossibile che l'inaffondabile TITANIC potesse finire in quel modo. Dappertutto la gente era esterrefatta e sotto choc. Per alcuni quella fu la fine di un'epoca. Le loro convinzioni che la scienza e la tecnologia lavorassero per il bene dell'umanità traballarono. Molti videro nel progresso la faccia del male che portava la gente alla distruzione. Tutt'oggi le cause della tragedia sono argomenti scottanti. Perché è successo? Di chi sono le colpe? Si poteva evitare un simile disastro?
All'epoca i due gruppi di investigazioni giunsero a due conclusioni diverse. Per gli americani il comandante Edward John Smith era troppo fiducioso e sicuro. Nonostante fosse consuetudine per le navi attraversare le zone d'iceberg a normale velocità di crociera se la visibilità fu buona, dissero che avrebbe comunque dovuto rallentare, anche perché il TITANIC, considerata la sua mole, aveva bisogno di maggior tempo per manovrare. Criticarono anche la mancanza di procedure d'emergenza, riconoscendo tuttavia che molti membri dell'equipaggio si comportarono in modo esemplare. La commissione d'inchiesta fece notare che molti passeggeri di terza classe perirono perché non erano stati informati dei reali pericoli che stavano correndo. I membri della commissione furono particolarmente scandalizzati dal fatto che vi erano così poche scialuppe di salvataggio a bordo e che oltretutto furono calate in mare piene a metà. Ebbero la netta sensazione che molti membri dell'equipaggio pensarono innanzitutto a salvare la loro pelle, senza badare ai loro doveri. La commissione raccomandò che, d'ora in poi, si dovette dare maggior peso in mare alla funzione del telegrafo. Alla fine, la commissione d'inchiesta americana concluse che non vi era un responsabile diretto del disastro, ma pochi, fra coloro che progettarono, costruirono e poi fecero navigare il TITANIC, ne uscirono puliti.
La commissione d'inchiesta inglese invece concluse che il più grande dei transatlantici aveva avuto il via libera del Board of Trade prima di partire per il suo primo viaggio. Secondo questo Board of Trade vi erano a bordo addirittura più scialuppe di quel che fu previsto dal il regolamento! E criticare quella norma era un'offesa per l'intero governo di Sua Maestà. L'opinione pubblica capì alla fine che non si sarebbe approdato a niente. I morti potevano ormai riposare in pace, nessuno avrebbe fatto qualcosa per render loro giustizia. Ma un risultato comunque lo si ottenne, sia americani che britannici avrebbero cambiato alcune norme e fatto alcune raccomandazioni per rendere più sicure le navi del futuro. Magra consolazione.


 
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