TITANIC: cosa ne sarà del relitto?




 

Non c'è tregua per il TITANIC! La natura e l'uomo si accaniscono sul relitto che giace negli abissi dell'oceano da oltre cento anni. Giace in fondo all'oceano da oltre un secolo, eppure ogni circostanza è buona per tirare fuori il TITANIC. Ogni incidente in mare viene, senza interposizione, accostato a quello che il 15 aprile 1912 coinvolse il più grande e lussuoso transatlantico al mondo. Il simbolo della vittoria della natura sull'ingegno umano, tomba di oltre 1500 persone, non viene lasciato riposare in pace, perché la natura stessa, con l'aiuto dell'uomo, continua ad infierire sui suoi resti. ''Se il relitto resta così com'è  la natura dissolverà con il tempo ciò che ne rimane", ha spiegato Robert Ballard che nel 1985 scoprì il relitto e diede il via (me compreso) alla TITANIC - mania.
"Il ritrovamento portò a sviluppare l'idea che l'oceano fosse il più grande museo sulla terra", disse Ballard. C'è probabilmente più storia del TITANIC in fondo all'oceano che in tutti i musei del mondo assieme, ho aggiunto modestamente io. Ed il TITANIC è la maggiore attrazione di questa esposizione permanente; è stato "saccheggiato" dei suoi tesori poi esposti sulla terraferma ed utilizzati, solo in minima parte per ricostruire la storia della nave e dei suoi passeggeri. Ma non solo, il TITANIC è diventato meta di visite turistiche. A quattromila metri sotto il mare non ci si arriva con mezzi pubblici e, così, una società russa accompagna i (danarosi) turisti con piccoli sommergibili. Insomma, in fondo all'Atlantico c'è un gran via vai. E all'opera distruttiva della natura si aggiunge, come ho scritto, quella dei turisti in sottomarino, delle troupe cinematografiche a caccia di immagini, quella delle missioni archeologiche a caccia di tesori. Così, preoccupati, gli esperti spingono affinché si prenda una decisione sulla sorte del relitto.
Già ma qual è il provvedimento corretto? La questione su quale sia il modo migliore per salvaguardare la memoria del TITANIC è aperta fin dal giorno dell'individuazione del relitto. Secondo Ballard "non si può tirare fuori il TITANIC", come immaginato in un film degli anni ottanta, perché farlo "lo distruggerebbe". Però sono d'accordo con James Delgado, del National Oceanic and Atmospheric Maritime Organization, sul fatto che "non si può lasciarlo così per sempre. Perché bisogna celebrarlo e permettergli di raccontare la sua storia alle future generazioni". Non si può riportarlo in superficie e neppure lasciarlo al suo destino. Così c'è chi propone una terza via, cioè restaurarlo dove si trova e farne un santuario sottomarino, e poi grazie a delle telecamere subacquee ne potremo ammirare i resti senza disturbarne il riposo.


 
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