August H. Weikman, era nato il 17 febbraio 1860 a
Philadelphia, Pennsylvania.
E' a partire dal 1882, che August si presenta come barbiere. Iniziò a
lavorare per la White Star Line intorno al 1892 e fu scelto, in ragione
della sua anzianità di servizio, come barbiere del TITANIC il 4
aprile 1912. Anche nel suo caso la sua precedente nave era l'Olympic;
si calcola che egli avesse effettuato oltre 700 viaggi attraverso
l'Atlantico nel momento in cui salpò con il gigante dei mari.
Wiekman, che quel giorno di aprile diede indirizzo di casa a Southampton,
aveva inviato in America un telegramma alla moglie (August si era sposato
nel 1884 con Mary Hendricks) scrivendole che era stato assistito dalla buona
stella per essere stato assegnato al TITANIC: era l'unico membro
dell'equipaggio americano. Per il suo lavoro la paga era di uno scellino a
settimana, però poteva arrotondare grazie alle laute mance dei facoltosi
passeggeri di prima classe. |
Il locale del barbiere (- sopra in fotografia - era un
vero e proprio negozietto dove si potevano acquistare anche cartoline,
souvenir e quant'altro) era situato sul ponte C, vicino al foyer
d'ingresso di prima classe, ed aveva in dotazione due sedie regolabili:
vi era anche una sala d'attesa.
Dalla testimonianza scritta, rilasciata alla commissione d'inchiesta
americana possiamo ricostruire e "rivivere" i convulsi momenti vissuti
dal Weikman.
Quando la nave colpì l'iceberg, egli si trovava nel suo locale e sentì
un leggero tremolio, ma non sembrava grave. "Sono andato giù in terza
classe sul ponte G ed ho incontrato uno degli addetti ai bagagli (Bessant)
e mi ha detto che l'acqua stava entrando nella sala bagagli nel ponte
inferiore."
Weikman si era affrettato a risalire ai ponti superiori ed aveva anche
incrociato anche Thomas Andrews. Quando Weikman chiese all'architetto
navale se la nave era in pericolo gli rispose che era "una cosa seria".
Il barbiere vide anche il capitano Smith ma non questi non rispose alla
sua domanda.
Weikman poi proseguì fino al ponte principale dove vide un po' di
ghiaccio. Sentì anche lo steward George Dodd dare l'ordine di presidiare
le scialuppe di salvataggio; Wiekman aiutò le operazioni, notando che le
donne erano restie nel salire sulle prime barche. Lavorò poi anche al
fianco di Joseph Bruce Ismay ("che indossava il pigiama ed era a piedi
nudi").
Dopo aver avviato diversi passeggeri alle scialuppe di salvataggio,
pensò che non era il caso di rovinare la sua nuova divisa così tornò
nella sua cabina e vi indossò sopra una vecchia tuta, dotandosi anche di
un paio di guanti. Tornò sul ponte mentre stavano calando in mare
l'ultima scialuppa. Vide anche Ismay salire sul pieghevole C: "Non
c'erano donne nelle vicinanze della barca." August aiutò a sciogliere le
imbragature dei rimanenti due canotti di salvataggio pieghevoli. Ebbe
modo di vedere nelle vicinanze anche John Jacob Astor e George Widener.
Quando improvvisamente la prua del TITANIC si sommerse lui e
molte altre persone si ritrovarono coperte da corde, travi, sedie.
"Cercavo di districarmi, udivo le grida, urla e gemiti dei moribondi. Mi
trovai libero ad eccezione di una corda che mi si era aggrovigliata
intorno al piede. Questo mi aveva procurato notevoli difficoltà e,
quando finalmente mi ero liberato, avevo cominciato a nuotare lontano
dalla nave. Ero a poca distanza dal TITANIC quando si è
verificata un'esplosione (Weikman affermava che si trattava di una
caldaia; N.d.A.) che mi ha scaraventato lontano di una trentina di
metri: ci fu un gran numero di persone che rimasero uccise da
quell'esplosione. Nell'acqua ghiacciata trovai un po' di sedie a sdraio
legate insieme e vi montai sopra. Guardai il TITANIC: vidi la
poppa della nave in verticale che lentamente stava sprofondando. Dopo
che la nave era affondata, scorsi una scialuppa di salvataggio. La mia
"zattera" non era abbastanza grande ed avevo gambe e piedi in acqua:
realizzai che una scialuppa mi avrebbe offerto una maggiore probabilità
di sopravvivenza. Così fu che nuotai verso quella barca, che aveva a
bordo pochissime persone. Alcuni degli uomini che stringevano il bordo
del pieghevole (il canotto A; N.d.A.) erano già morti. Mi arrampicai e
riuscii entrare a bordo: la barca piena d'acqua. Penso che una ventina
delle persone di quell'imbarcazione erano ancora vive quando la
Carpathia arrivò."
A bordo della Carpathia, in uno stato di semi incoscienza, a
Weikman venne accertato che i suoi piedi erano congelati e che correva
il pericolo di subire l'amputazione degli arti e rimanere mutilato a
vita. Indossava ancora il giubbotto di salvataggio e quando rovistarono
nelle sue tasche vi trovarono una banconota da un dollaro (vedi immagine
sotto). |
Weikman
decise di tenere quel foglio verde come ricordo della terribile esperienza
che aveva sopportato. E ci scrisse sopra: "Questa banconota era nella mia
tasca quando mi trasse dal mare la S. S. Carpathia dal relitto della
S. S. TITANIC - 15 aprile 1912 - A. H. Weikman, Palmyra, N. J." (Tra
parentesi: questa banconota fu venduta all'asta, nel 2012, fruttando quasi
33mila dollari; N.d.A.). "Avevo anche un orologio da tasca d'oro: le
lancette si erano fermate sulle 1:50.", dichiarò.
Il nome di August Weikman non fu nelle liste iniziali dei sopravvissuti e
non lo fu fino al mercoledì 17 aprile. Parenti e vicini si erano già recati
a porgere le condoglianze alla sua signora, quando le pervenne un telegramma
dove si annunciava che "uno dei sopravvissuti al disastro del TITANIC
era August H. Weikman, barbiere della nave."
Allorché August arrivò alla stazione ferroviaria di Camden, nel New Jersey,
fu utilizzata una sedia a rotelle per portarlo a casa dal momento che non
poteva camminare.
Weikman, riferì al locale giornale Camden Daily Courier, di aver sentito
l'orchestra suonare "Nearer, My God To Thee", qualche momento prima che il
TITANIC affondasse.
Nel maggio 1912, August H. Weikman preparò una testimonianza scritta in cui
sosteneva che Joseph Bruce Ismay era giustificato dal lasciare il TITANIC:
quando l'ufficiale responsabile (Murdoch; N.d.A.) diede l'ordine di calare
la scialuppa, "Ismay lo fece poiché non c'erano più donne nelle vicinanze."
Egli fu poi premiato ed insignito come membro onorario del Washington Camp:
camminava con le stampelle quando partecipò all'evento.
Weikman prevedeva di tornare al lavoro dopo essersi ripreso dalle ferite e,
nel mese di agosto 1912, gli fu offerta la posizione di "barbiere
ammiraglio" sull'Olympic. |