Venerdì 24
maggio 1912 nel pomeriggio, poco più di un mese dopo l'affondamento del
TITANIC nel gelido Atlantico del
Nord, che vide la scomparsa anche del capo dell'orchestra, Wallace Henry
Hartley e dei suoi uomini, si tenne all'Empire Royal Albert Hall il "The
Concert TITANIC Band Memorial".
Il
concerto era stato dedicato agli eroici otto musicisti periti al loro posto,
suonando.
I concertisti erano guidati da sette direttori d'orchestra, tra cui Sir
Edward Elgar, Sir Henry Wood, Thomas Beecham e Landon Ronald: fu la più
grande orchestra professionale mai assemblata. I suonatori erano stati
scelti dalle sette orchestre di Londra, tra cui l'Orchestra
The Philharmonic,
la London Symphony Orchestra e la Royal Opera Orchestra. Completarono i
quadri alcuni di membri dell'associazione Orchestral, il che portò il numero
totale a 473 musicisti.
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Mi sovviene di aggiungere che coloro che appartenevano alla London Symphony
Orchestra ebbero una felice sorte. Sembrerebbe che i componenti di
quest'orchestra avevano prenotato il viaggio sul TITANIC:
dovevano effettuare una tournée di
tre settimane tra Stati Uniti e Canada, ma a causa di una riprogrammazione
dei concerti, essi dovettero lasciare l'Inghilterra con una settimana di
anticipo, così alla fine navigarono sul Baltic.
Tornando a quel pomeriggio del 24 maggio, Ada Crossley cantò l'aria di
Mendelssohn "Oh Rest in the Lord"; il
resto del programma era costituito da elementi orchestrali solenni tra cui
opere di Elgar, Tchaikovsky e Wagner, comprese la Marcia funebre di Chopin
ed "In Memoriam" di Sullivan.
Era un giorno di festa, con molte famiglie che si stavano godendo l'aria
fresca di Hyde Park, che si trova proprio di fronte alla Royal Albert Hall.
Il pubblico arrivò a piedi, in omnibus o con una carrozza; ci fu una gran
coda vicino al Municipio per coloro che cercavano di accaparrarsi i
biglietti più economici prima di affrettarsi ad ottenere il posto migliore.
I posti a sedere costavano da 1 scellino nella galleria (circa € 4 di oggi)
sino a tre ghinee per un posto in platea (circa 200 sterline di oggi).
All'interno, l'auditorium era stato dipinto color cremisi con decorazioni in
oro ed ardesia: la galleria era drappeggiata con tende rosse.
La sala era gremita: furono stimate quasi ottomila persone tra pubblico e
componenti delle famiglie degli scomparsi.
Il pomeriggio si concluse con tutta la sala in piedi a intonare il "Nearer,
My God, To Thee", l'inno che la storia ci tramanda come quello che Hartley e
la sua band stavano suonando mentre la nave affondava. |