Arrivano i superstiti

 

Una folla ansiosa fuori degli uffici della White Star Line a New York. 

Il mattino del 15 aprile, una folla ansiosa si riunisce
fuori degli uffici della White Star Line a New York.

La Carpathia scarica le scialuppe di salvataggio del TITANIC.
18 aprile: prima di ormeggiare al proprio molo la Carpathia  si
fermò a quello della White Star Line per scaricare le scialuppe
di salvataggio del TITANIC.

 

Fuori dal molo della Cunard c'erano circa 30.000 persone in piedi sotto la pioggia.

Fuori dal molo della Cunard c'erano circa 30.000 persone in piedi sotto la pioggia.

Fuori dal molo della Cunard c'erano circa 30.000 persone in piedi sotto la pioggia.


 

I passeggeri del TITANIC si affacciano dalla Carpathia.
I passeggeri del TITANIC si affacciano dalla Carpathia.


 

I superstiti sono ricevuti dai parenti.

I superstiti sono ricevuti dai parenti.

I superstiti sono ricevuti dai parenti.

I superstiti sono ricevuti dai parenti.


 

Il radiotelegrafista Harold Bride con i piedi congelati.
Il radiotelegrafista Harold Bride con i piedi congelati.


 

Molti testimoni di quell'alba piovosa del 18 aprile 1912 ricordarono, nei decenni successivi, che l'odore del magnesio esploso dai flash delle macchine fotografiche occupò tutta l'area del molo 54. Centinaia di reporter e, soprattutto, 10.000 persone stazionarono nella zona dei Battery Garden fin dalle 6 del mattino. Alle 8 erano già 30.000.
Lentamente, accerchiata da centinaia di barche, la Carpathia percorse la riva occidentale della penisola di Manhattan. Portava con sé i 705 superstiti dell'affondamento del TITANIC.
Erano circa le 9:30 quando la nave riuscì ad attraccare al molo 54. Sulla riva, nelle immediate vicinanze della nave, qualche migliaio di persone aveva ottenuto il permesso di attendere i superstiti. Erano parenti, amici, fidanzati. Per i 174 superstiti della terza classe, invece, ci furono i volontari di associazioni caritatevoli unici ad accogliere questa povera gente, partita da Southampton o Queenstown, priva di ogni avere e con un futuro tutto da ricostruire.
Nei giorni precedenti sono apparse sui giornali alcune liste di sopravvissuti e dispersi, sostanzialmente basate sui messaggi radiotelegrafici che la Carpathia, in navigazione verso New York, era riuscita ad inviare. Tuttavia, il dato reale sui vivi ed i morti prese forma solamente lungo quel molo.
I superstiti scesero dalla nave sperando che a terra qualcuno potesse dir loro che altre navi avevano raggiunto il luogo dell'affondamento. E invece scoprirono che fu solo la Carpathia.
Altra gente in attesa sul molo, allo stesso tempo, lentamente realizzò che fra le persone salvate non vi erano i propri cari. Che i superstiti fossero in gran parte donne e bambini fu cosa nota. Che le vittime non fossero, di conseguenza, soltanto uomini, fu un dato altrettanto conosciuto. Infatti, fra i 1518 morti si dovette registrare la presenza, quasi al completo, dei passeggeri di terza classe, "volutamente" bloccati nei ponti inferiori durante le operazioni di evacuazione della nave.
Sul TITANIC erano disponibili scialuppe di salvataggio in numero pari ad un terzo dei passeggeri. Non si trattava di una violazione delle leggi della navigazione. Anzi, il regolamento dell'epoca prevedeva 1.178 posti sulle scialuppe per una nave, come il TITANIC, che poteva imbarcare 3547 persone. Il periodo di bassa stagione portò a bordo solo 2223 passeggeri. Le vittime, quindi, avrebbero potuto essere ben più numerose.


 

Superstiti dell'equipaggio del TITANIC.

Superstiti dell'equipaggio del TITANIC.

Superstiti dell'equipaggio del TITANIC.


 
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