Il TITANIC trasportò passeggeri in tre classi: 1^, 2^ e 3^.
Dopo l'affondamento fu stilata la relazione relativa all'incidente ed a
tutte le operazioni di salvataggio successive. Mi sento di dover far osservare
che i passeggeri delle tre classi non viaggiarono tutti nelle stesse condizioni.
Ad esempio, i passeggeri di terza classe furono in gran parte emigranti con
famiglia e figli, probabilmente non tutti furono perfettamente padroni della
lingua inglese, ed inoltre, gli alloggi di terza erano collocati in luoghi
della nave da cui non fu immediato l'accesso al ponte dove si trovavano
le scialuppe di salvataggio. Al contrario, i passeggeri di prima classe
erano persone
facoltose abituate a parlare inglese, in generale coppie senza figli in
viaggio di divertimento e gli alloggi di prima si affacciavano sul ponte
od erano nelle vicinanze.
Per dare forza all'osservazione che in terza classe vi erano molti più bambini che nelle altre classi, si può costruire
la tabella D con i dati relativi ai bambini alla partenza. |
Effettivamente, in terza classe i bambini furono molto più numerosi,
rappresentarono il 10,7% dei passeggeri di quella classe, in seconda rappresentarono
l'8,8% dei passeggeri ed in prima rappresentarono solo l'1,9% dei passeggeri.
Mi sono posto alcune domande al fine di capire come stavano realmente le
cose. Osservando i dati riportati nelle tabelle, posso affermare ovviamente
che, a causa delle maggiori difficoltà incontrate nel salvataggio
dei passeggeri di terza classe (con famiglie, con bambini, alloggiati in
luoghi poco agevoli, con difficoltà di linguaggio), si salvarono
più passeggeri di seconda e prima classe che di terza. Questa è solo un'impressione o può essere confermata da
un'analisi puntuale ed approfondita dei dati? Vediamo alcune possibili risposte, suddivise per "categorie".
Per rispondere alla domanda, incomincio a prendere in considerazione i soli
maschi. Costruiamo la tabella E. |
Leggendo la tabella posso
affermare che anche alla partenza vi furono più uomini in terza classe, che
non in seconda od in prima. A questo punto si può provare a dare una
prima corretta risposta: come si può notare nell'ultima colonna della
Tabella E, tra gli uomini, alla partenza, i viaggiatori di
terza classe furono il 59,6% mentre i sopravvissuti furono solo il 17,2%. In seconda classe, invece: gli uomini
furono il 19,2% dei partenti, e solo lo 4,4% dei sopravvissuti. Diversa ancora
la situazione in prima: gli uomini furono il 21,2% dei partenti e ben il 32,9%
dei sopravvissuti.
Con quanto scritto finora, si può fare riferimento alle probabilità
condizionate. Si provi a immaginare di pescare a caso un nome dall'elenco
dei viaggiatori: se si pesca tra i nomi di prima classe, la probabilità
di trovare il nome di un sopravvissuto è dello 0,329%; se si pesca tra i
nomi di seconda classe la probabilità di trovare il nome di un
sopravvissuto è dello 0,044%; se si pesca tra i nomi di terza classe la
probabilità è dello 0,172%. Appare così chiaro che è molto più facile
trovare il nome di un sopravvissuto in prima classe che non in terza
perché le probabilità condizionate di sopravvivenza furono diverse e
dipesero dalla classe del viaggiatore.
E le donne? Costruiamo la tabella F. |
Se poi si va a vedere
l'ultima colonna della Tabella F, che riporta per le donne la percentuale di
sopravvissute sulle partenti, classe per classe, si può notare che in
prima si salvarono praticamente tutte le passeggere (139 su 143, pari al
97,2%). In generale posso dire che tra le sopravvissute l'80,4%
fu di prima classe,
l'32,7% fu di seconda e si salvarono il 52,1% di terza.
Alla partenza, però, le percentuali furono molto diverse: il
48,9% delle donne viaggiava in prima, il 27,5% in seconda ed il
23,6% in terza. Anche adesso si potrebbe affermare che,
se si pesca a caso un nome dall'elenco delle viaggiatrici, la probabilità
di trovare il nome di una sopravvissuta è dello 0,972% se si pesca
tra i nomi di prima classe, dello 0,838% se si pesca tra i nomi
di seconda classe ed infine dello 0,662% se si pesca tra i nomi di
terza classe. Anche per le donne, è dunque molto più
facile trovare il nome di una sopravvissuta in prima classe che non
in terza. Osservazione: anche in questo caso si vede che le probabilità di sopravvivenza
furono condizionate alla classe del viaggiatore.
Alla domanda di partenza, può essere risposto anche prendendo
in considerazione tutti i passeggeri complessivamente considerati,
maschi e femmine, compresi i bambini (vedi Tabella G).
La domanda di partenza può essere così riformulata nei
seguenti modi alternativi fra loro equivalenti:
- i passeggeri delle tre classi
ebbero le stesse
opportunità di salvezza? - l'appartenenza ad una classe modificò in meglio
o in peggio le opportunità di salvezza? - la conclusione favorevole del viaggio dipese
dalla classe?
Se le opportunità di salvezza furono, più
o meno, uguali per tutti i passeggeri di tutte le classi, in tutte
e tre le classi si deve trovare (più o meno) la stessa percentuale
di sopravvissuti. Complessivamente, i sopravvissuti furono 484
su 1306 passeggeri, pari al 37,1%. La stessa percentuale di sopravvissuti, quindi,
si dovrebbe trovare in tutte tre le classi. Per quanto riguarda la prima
classe, il 37% di 322 è 119.1: questo è il numero atteso
di sopravvissuti nella prima classe, nella ipotesi che questi passeggeri
abbiano avuto le stesse opportunità di salvezza degli altri.
Per la seconda classe il 37% di 274 è 101.3: questo è
il numero atteso di sopravvissuti in seconda, nella stessa ipotesi
di indipendenza delle opportunità di salvezza dalla classe.
Analogamente, per quanto riguarda la terza classe, il 37% di 710 è
262.7: questo è il numero atteso di sopravvissuti in terza.
Allo stesso modo procedo al calcolo dei morti e dispersi per classe.
Complessivamente, tra morti e dispersi vi furono 832 passeggeri
su 1306, pari al 63,7%. La stessa percentuale di dispersi si dovrebbe
trovare nelle tre classi. I numeri attesi, così calcolati,
di sopravvissuti e di morti e dispersi sono riportati in ogni casella
della tabella G, in basso a destra, in carattere corsivo. Si vede
che in prima classe i sopravvissuti furono 201, più di quanti
(122.5) risultano calcolati nella ipotesi di indipendenza tra esito
del viaggio e classe. In terza classe, invece, i sopravvissuti furono
174, meno di quanti (261.6) risultano calcolati nella ipotesi di indipendenza
tra esito del viaggio e classe. Per quanto riguarda i dispersi, avviene
il contrario. In prima classe i dispersi furono 121, meno di quanti
risultano calcolati nella ipotesi di indipendenza tra esito del viaggio
e classe. In terza classe, invece, i dispersi furono 536, più
di quanti (444.9) risultano nella ipotesi di indipendenza tra esito
del viaggio e classe.
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